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Nel paese di TUTTOROTONDO

di

Noemi Fabbri


 

Nel paese di "Tuttorotondo", tutti erano felici, i bambini rotolavano nei giardini, le casine erano allegre con le finestre rotonde. Le strade erano spaziose perché le case rotonde occupavano poco spazio, insomma: nessuno aveva dei problemi.


Eppure un problema c'era: il problema del paese di "Tuttorotondo" era un maghetto dispettoso che ogni tanto ne combinava una delle sue.

Una volta però, la combinò veramente grossa al punto che mise una vera rivoluzione nel paese. Fu così che un giorno il maghetto si alzò di buon mattino e andò a trovare il vento brontolone.

Appena lo vide, il vento brontolone in segno di saluto, gli fece volare il cappello dalla testa.

Il maghetto divertito si chinò, anzi rotolò a raccogliere il cappello, poi ridendo si rialzò, rimettendosi il cappello al suo posto e poi rivolto al vento disse:" Bel colpo, cosa ne diresti ora di far divertire anche il paese di "Tuttorotondo"? come hai fatto divertire me?

Il vento, che era annoiato, non aspettava altro e, salutato il maghetto, partì felice alla volta del paese di "Tuttorotondo" soffiando a più non posso in tutte le direzioni.

Ne combinò proprio di tutti i colori. Le persone per le strade rotolavano come se fossero diventate delle palle, ed erano tutti molto spaventati e gridavano "Aiuto!!!", "Basta!".

Le case rotolavano facendo rotolare tutto l'arredamento; tutto si rompeva e in più a forza di rotolare, le case avevano cambiato via, non erano più nella loro strada,

addirittura la stazione andò a fermarsi a gambe all'aria in mezzo alla piazza al posto del municipio

che si fermò di sbilenco al posto della stazione.

Poveretti gli abitanti di "Tuttorotondo", erano veramente disperati e il Sindaco non sapeva più come fare, tutti gli chiedevano di intervenire.

Il Sindaco era al colmo della disperazione quando sentì battere alla porta. Andò ad aprire con timore di trovarsi davanti delle persone adirate; invece, con sua meraviglia, si trovò davanti un omino strano, sorridente che gli tendeva la mano dicendo: "Buon giorno signor Sindaco, sono il Sindaco di "Tuttoquadrato", il mio paese non è distante dal vostro, perciò, saputo in quali guai vi state trovando, ho pensato di suggerirvi un rimedio. Al mio paese, le case non rotolano perché non sono rotonde, ma quadrate, perciò avendo i lati diritti, con quattro angoli, non possono rotolare! Perché non fate come noi?

Subito il Sindaco chiamò a raccolta la popolazione e il Sindaco di Tuttoquadrato parlò del suo paese, e di quanto fossero stabili le sue case con la base piatta. Tutti gli abitanti di Tuttorotondo furono felici e chiesero al Sindaco di Tuttoquadrato di guidarli nelle nuove costruzioni.

Il Sindaco di Tuttoquadrato promise di mandare l'ingegnere del suo paese, mentre il Sindaco di Tuttorotondo decise di far agganciare le case rotonde a delle automobili e usarle come residenza estiva.

Tutto il paese si trasformò: le case non erano più rotonde, ma quadrate, gli alberi erano un poco rotondi e un poco quadrati; le persone erano diventate tutte quadrate, pure il sole diventò tutto quadrato. Così il paese di Tuttorotondo, si trasformò in paese di Tuttoquadrato con le case viaggianti rotonde

Nel paese, tutti erano veramente felici, ora il vento non creava più problemi! Il municipio, la stazione e il resto delle case, non si spostavano più! Tutto era in ordine! Finalmente il Sindaco non aveva più problemi. Un brutto giorno però, il Maghetto dispettoso tornò ad annoiarsi di quella tranquillità, perciò andò dal signor Vento il quale era adirato perché non si poteva più divertire come prima, perciò decisero di andare dalla Regina delle Nevi.

Si misero in cammino e quando furono davanti alla Regina delle Nevi, il Vento disse: " Regina tu hai un debito con me; ricordi quando tuo figlio fiocchettino si perse nel cielo e io con il mio soffio lo riportai al castello? Tu mi promettesti che qualsiasi cosa ti avessi chiesto, mi avresti esaudito: bene, quel giorno è arrivato. Devi fare scendere sul paese di Tuttoquadrato e sul paese di Tuttoquadrato con le case rotonde viaggianti, tantissima neve".

La Regina che era buona, a malincuore dovette obbedire, perciò, un brutto giorno i due paesi furono quasi sepolti dalla neve. Quanto freddo!

La gente non sapeva più come fare. Chiesero al sale di intervenire, ma il sale dopo avere provato dovette desistere, perchè faceva troppo freddo, al punto che si raffreddavano anche i raggi del sole, perciò la neve non scendeva dai tetti piatti, così un giorno... disastro! Cominciò a piovere in casa.

Che disgrazia! Tutte le strade si affollarono di gente urlante che si dirigeva verso il municipio dove c'erano i due poveri Sindaci disperati, con gli ombrelli aperti che si chiedevano come potevano intervenire. La gente davanti al municipio cominciò a gridare: "Così non avremmo avuto più problemi, che ne dite di quel che sta succedendo? Ci piove in casa, siamo tutti bagnati, abbiamo freddo, siamo tutti raffreddati!

Tutti erano agitatissimi e non si accorsero che stava entrando in Comune un omino stranissimo.

I due Sindaci gli chiesero: "Signore chi siete? Che strana forma avete! Da dove venite?" Lo strano omino sorridendo rispose:" Sono il Sindaco del paese di Tuttotriangolo; noi, con i nostri lati inclinati non abbiamo i vostri problemi; per forza vi entra l'acqua in casa! Con i tetti piatti, la neve rimane dove si trova, mentre nei nostri tetti, non rimane niente, neppure la neve e l'acqua! Che ne direste di mettere sulle vostre case le nostre forme?"

I Sindaci felici cominciarono a fare salti di gioia e fra uno starnuto e l'altro dicevano "Etcì! Che gioia! Etcì et e... cì etcì corriamo alla finestra!"

Di corsa aprirono la finestra e agli abitanti che starnutivano, tossivano, e urlavano dissero: " Etcì! Silenzio! Ascoltate! Vedete questo signore?" La gente interdetta tacque di colpo. L'omino triangolo cominciò a parlare " Signore e Signori ascoltatemi, sono il Sindaco del paese di Tuttotriangolo, al mio paese, certi disastri non succedono perché le nostre case non hanno un lato piatto, sul quale si appoggiano i due lati obliqui. Da noi l'acqua non entra in casa perché scorre lungo i lati! Vogliamo provare a fare la stessa cosa anche qui? Sapete come si chiamano le nostre case? "Triangoli" Si chiamano così perché hanno tre angoli e tre lati uguali, non quattro come i vostri quadrati! Si potrebbe risolvere la situazione!

Tutti furono contenti e si misero al lavoro. In men che non si dica, le case si trasformarono; chi aggiunse dei triangoli sul tetto della propria casa, chi si costruì una casa triangolo.

Naturalmente il paese cambiò nome e diventò il paese di Tuttoquadrato-triangolo con le case rotonde viaggianti... così capitava di incontrare per la strada la signora che dava il braccio alla signora quadrato e alla signora triangolo che passeggiavano felici per il paese.

Nel paese di Tuttoquadrato Triangolo con le case rotonde viaggianti tutti i guai finirono e sia il vento, la pioggia e la neve e non disturbarono più; tutti erano felici e lo sarebbero stati ancora se non fosse aumentata la popolazione. Le case quadrate e triangolo occupavano troppo posto perciò tanta gente era rimasta senza casa e ricominciarono i malcontenti, le proteste davanti al comune.

Mentre tutti protestavano, dentro al Municipio i Sindaci di Tuttoquadrato, Tuttorotondo e Tuttotriangolo, camminavano avanti e indietro con le mani sui fianchi, pensierosi. Ad un tratto, sentirono bussare alla porta ed entrò un omino strano; era lungo e stretto. I tre Sindaci lo guardarono meravigliati e gli dissero: " Buongiorno, cosa desidera? Da dove viene?"

Lo strano omino rispose: " Il mio paese è vicino al vostro; si chiama Tuttorettangolo ed io ne sono il Sindaco. Da noi le case sono alte e in ogni casa, vi abitano tante famiglie; ecco perché non abbiamo problemi di alloggio! Forse se provaste anche voi, risolvereste il problema!"

I Sindaci batterono le mani dicendo: " Certo che seguiremo il suo consiglio, abbiamo capito che la vostra forma occupa poco spazio con i vostri lati allungati!... poi ripresero in coro "anzi perché non chiamiamo questo paese il paese di Tutteleforme?"

Felici della soluzione si affacciarono al balcone per parlare ai cittadini dicendo: " Cittadini calma, abbiamo risolto la situazione finalmente! Vedete questo signore? E' il Sindaco del paese di Tuttorettangolo che ha proposto di venirci in aiuto; vedete la sua forma stretta e allungata? Bene le case del suo paese sono così con tanti piani, che ne direste se facessimo anche noi delle case simili e chiamassimo il nostro paese Tutteleforme?" Tutta la gente alzò le mani gridando: "Evviva i nostri Sindaci!" Così il Sindaco di Tuttorettangolo mandò al paese di Tuttoquadrato Triangolo con le case rotonde viaggianti un ingegnere per guidare i lavori. Da quel giorno tutti i problemi sparirono. Il paese di Tutteleforme era un bellissimo paese che ospitava all'estate tanti stranieri perché gli abitanti ebbero una bellissima idea:



nel bosco, portarono le case triangolo e le case rotonde formando così un bellissimo campeggio per i turisti durante l'estate, mentre nel paese le case quadrate e i palazzi rettangolo erano ben distribuiti e più nessuno rimase senza casa.


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