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di
Passeggiando ai giardini, per caso, Marco aveva dato un calcio a una piccola strana palla
marrone spinosa. Credeva fosse il guscio di una castagna appena caduta dall'albero, non
sapeva che si trattava di un riccio. Irritato per esser stato svegliato in maniera tanto
villana un'altra volta (quel giorno era già successo), il riccio decise che il colpevole
sarebbe stato punito. E così fece una piccola magia...
Colpevole di quell'aggressione, da quel momento Marco cominciò a comportarsi in modo
davvero strano. Irrequieto, cominciò a muoversi in maniera disordinata: appena seduto
ecco lo vedevi scattare in una improvvisa sfrenata corsa, ora dava calci ai sassi che
circondavano il laghetto dei cigni, un'altra barcollava come stesse camminando sull'asse
d'equilibrio...
La gente intorno lo guardava preoccupata. "Cosa gli è successo? Bisogna chiamare
un medico, perché quel bambino sta male! Forse è impazzito!" - mormorava. Anche
Marco era spaventato: lui non avrebbe voluto fare tutti quei gesti, non intendeva
comportarsi in quello strano modo. Lo gridava a quella gente attorno e supplicava:
"Aiutatemi, per favore! Aiutatemi!"
Qualcuno, convinto che un po' d'acqua fredda lo avrebbe calmato, gli rovesciò addosso un
secchio d'acqua. Però il ragazzo, pur grondante d'acqua, continuava a saltare.
Un signore cercò di prenderlo tra le braccia per farlo sedere sulla panchina, convinto
che, una volta che avesse alzato i piedi da terra, Marco non avrebbe più agitato le gambe
in quella maniera scomposta. Ma ricevette così tante pedate che, infuriato, desistette
dal proposito e, lasciando all'improvviso la presa, fece cadere a terra il povero Marco.
Un bimbo che aveva visto tutto suggerì: "Togli le scarpe, forse sono loro le
colpevoli di questo brutto scherzo!" Tutti risero: "Figurarsi se sono le scarpe!
È il ragazzo che è cattivo, dispettoso, manesco e maleducato!"
Marco invece era disperato e le avrebbe provate tutte pur di uscire da quella penosa
situazione. Prova in un modo, prova nell'altro, alla fine riuscì a togliere le scarpe...
e d'incanto quel tormento finì.
Si sedette sfinito sulla panchina. Cosa mai gli era successo? "Ti ho visto dare un
calcio a quel riccio - gli disse il bimbo che aveva risolto il problema di Marco - i ricci
sono permalosi e non accettano i dispetti. Certamente hai subito una sua magia!"-
concluse.
Magia o no, da quel giorno Marco si guarda bene dal dare calci a qualsiasi cosa incontri
sulla sua strada: non desidera subire un altro incantesimo!